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La vetrina dei segreti

A cura di M. Armanetti, 10 febbraio 2015

Il navigatore Alessandro Malaspina

Ritratto di Alessandro Malaspina con l'uniforme della Real Armada
Anonimo, Museo Navale Spagnolo (Madrid)

Questo documento è conservato dal Archivio-Museo dei Malaspina di Mulazzo (Massa-Carrara)

 

Alessandro Malaspina, nato a Mulazzo (Massa-Carrara) il 5 novembre 1754, dal 1774 fu ammesso nella Real Armada, con il grado di guardiamarina nell'Accademia di Cadice. Dal 1777 al 1779 Malaspina compì il primo viaggio alle Filippine con la fregata Astrea. Dal marzo 1783 al luglio 1784 compì il suo secondo viaggio nelle Filippine a bordo della fregata Asuncíon. Nel 1785 iniziò ad occuparsi dell'idrografia delle coste spagnole, alle dipendenze dell'ufficiale cartografo Vicente Tofiño. Dal settembre 1786 al maggio 1788, al comando della fregata Astrea, noleggiata dalla Real Compañía de Filipinas, intraprese un viaggio commerciale attorno al mondo, doppiando il Capo di Buona Speranza all'andata e Capo Horn al ritorno). Nel settembre del 1788, con il collega José Bustamante y Guerra, propose al governo spagnolo l'organizzazione di una spedizione di natura politico-scientifica, impiegando due corvette, per visitare i possedimenti spagnoli in America e Asia. La spedizione, composta dalle due corvette Descubierta e Atrevida, salpò da Cadice il 30 luglio 1789. Nel 1791 Malaspina ricevette dalla Spagna l'ordine di cercare il "passaggio a Nord–Ovest" e, dopo aver esplorato le coste dell'Alaska, trascorse un mese nell'avamposto spagnolo di Nootka, sulla costa occidentale dell'isola di Vancouver, prima di tornare in Messico. Nel 1792 inviò le golette Sutíl e Mexicana, comandate rispettivamente da Dionisio Alcalá Galiano e Cayetano Valdés ad esplorare gli stretti di Juan de Fuca e di Georgia. Il 21 settembre 1794 la spedizione rientrò a Cadice. Provò a influenzare la politica del governo con proposte e relazioni, che non incontrarono il favore del primo ministro Manuel Godoy.

Il 24 novembre 1795 Malaspina fu arrestato con l'accusa di complotto contro lo stato e nel 1796 venne imprigionato nella fortezza di San Antón a La Coruña. Segregato nel castello, dal 1796 al 1802 riuscì a inviare e ricevere lettere, oltre a non pochi libri e giornali. Scrisse anche tre operette: Tratadito sobre el valor efectivo de las monedas que han corrido en España desde 200 años antes de la era vulgar hasta el presente de 1797Meditación filosófica en una mañanita de primavera sobre la existencia de un Bello esencial e invariable en la naturalezaCarta crítica sobre la obra del Quixote y la análisis que la Academia Española ha hecho preceder a sus últimas ediciones. Fra queste, la seconda è ancora inedita: il manoscritto (proprietà di privati), depositato presso il Centro di studi malaspiniani di Mulazzo, è attualmente conservato, nella stessa località, presso l'Archivio-Museo dei Malaspina.
Verso la fine del 1802, dietro interessamento di Francesco Melzi d'Eril, vicepresidente della Repubblica italiana, venne rilasciato, ma dovette abbandonare immediatamente la Spagna.

Rientrato in Italia, Malaspina tornò in Lunigiana e stabilì la sua residenza a Pontremoli, dove morì nel 1810.

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