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L'Archivio del Capitolo della Basilica di S. Lorenzo in Firenze

Bollario laurenziano, compilato nel 1696 da Francesco Maria Ducci e Francesco Stefani
ASL, 3895

Archivio del Capitolo di San Lorenzo

Indirizzo: Piazza S. Lorenzo, 9 - 50123 Firenze

Telefono: 0552381043

Questo testo è tratto da L'Archivio del Capitolo di San Lorenzo, a cura di S. Puccetti Caruso, in «Quaderni di Archimeetings», n. 8, 2005

Puoi trovare la versione integrale in formato pdf sul sito di ANAI Toscana.

La basilica fiorentina di S. Lorenzo, fondata secondo la tradizione da Sant’Ambrogio, divenne collegiata nel 1060 con bolla di Niccolò II. Con quest’atto il papa, oltre a sancire il riconoscimento giuridico del Capitolo qui esistente, le conferiva quei beni necessari per la degna sussistenza del suo clero. La struttura del Capitolo laurenziano era assai complessa ed articolata e venne a stabilizzarsi nel corso dei secoli: accanto alle dignità capitolari del priore, dei canonici e dei cappellani si aggiunsero via via nuove cariche tra cui quella dell’archivista. Con l’Unità d’Italia, le norme del 1867 relative alla liquidazione dell’asse ecclesiastico colpirono anche il Capitolo di S. Lorenzo che non fu più riconosciuto giuridicamente ed ebbe i propri beni inghiottiti dal Demanio. Fu tuttavia ottenuto che fosse creato un beneficio a favore dell’ente parrocchia, poiché il Capitolo della basilica al momento della soppressione aveva come scopo principale la cura delle anime.

Altrettanto articolata è stata la storia dell’archivio del Capitolo laurenziano. Nel corso della sua secolare storia l’archivio subì vari trasferimenti, dovuti non solo all’aumento della documentazione, ma anche a ragioni legate alle varie ristrutturazioni e ampliamenti del complesso architettonico. Nelle costituzioni del 1369 si ordinava che tutti i privilegi, strumenti notarili, documenti giuridici, gli inventari e una copia delle stesse costituzioni fossero conservati con particolare cura in un cassone chiuso con tre chiavi. Meno di un secolo dopo i cassoni erano già due; nella seconda metà del ’500, l’archivio era alloggiato in due stanze affacciate sul chiostro maggiore. Nel 1689 per volere del priore Giovan Battista Frescobaldi l’archivio fu spostato nel refettorio, ma nel 1742 il materiale era talmente aumentato che fu necessario dividerlo in due sedi. Poco più di un secolo dopo, nel 1848, l’archivio fu riunito nella grande sala rotonda delle riunioni capitolari ricavata sotto alla sala D’Elci della Biblioteca Laurenziana; da qui, tra l’estate del 1983 e il dicembre del 1984, fu trasferito nell’attuale sede posta nell’angolo del secondo chiostro della basilica a pian terreno. Nelle costituzioni del 1369 furono date indicazioni su come conservare l’archivio: risalgono infatti al XIV secolo i primi inventari; alla metà del ’500 risale invece la redazione di un vero e proprio inventario generale delle scritture, in cui vengono elencate le 776 unità che componevano l’archivio, individuate ciascuna dalla sua collocazione e segnatura. In tempi a noi assai più vicini, nel 1973, fu iniziato quello che poi darà origine all’attuale strumento di ricerca.

L’archivio della basilica di S. Lorenzo è certamente oggi uno dei più importanti archivi della diocesi fiorentina, con documenti che vanno dal XI secolo ai nostri giorni e conta oltre 9.000 unità, suddivise in 4 grandi sezioni.
La prima è composta da circa 1180 pergamene ed è a sua volta suddivisa in due parti: quella propria della Basilica e Capitolo di S. Lorenzo e quella proveniente dall’abbazia di S. Benedetto in Alpe e di altre chiese di Romagna. Il più antico documento (una copia autentica del 1022) ricorda la concessione dell’abbazia di S. Benedetto in Alpe fatta dall’imperatore Enrico II a S. Romualdo.
La seconda sezione comprende le carte prodotte dal Capitolo e da altri istituti che sono o sono stati collegati in vari modi a questo. Tra le serie fondamentali che compongono questa sezione vi è quella delle Costituzioni, dei Partiti e deliberazioni e delle carte patrimoniali. All’imponente documentazione amministrativa si aggiunge quella relativa al culto e alle funzioni parrocchiali. Tra gli archivi aggregati, ricordiamo quelli giunti insieme ai lasciti di molti testatori, che ci restituiscono un quadro molto articolato della comunità che ruotava intorno alla basilica e dei percorsi della sensibilità religiosa nel corso del tempo.
La terza sezione dell’archivio raccoglie un ricco e importante fondo musicale, mentre la quarta e ultima sezione comprende materiale fotografico.

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