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Jolanda De Blasi: una nota biografica

Dal diario di guerra di Anton Francesco Giachetti

Jolanda De Blasi nasce a Catanzaro il 19 maggio 1888 da Girolamo De Blasi, magistrato, ex garibaldino e da Giuseppina Capone. Ha due fratelli, Bice e Fernando. Dal dicembre del 1900, la famiglia si trasferisce a Firenze, dove Jolanda compie tutto il percorso di studi, diplomandosi al liceo. Si iscrive poi al Regio Istituto di Studi Superiori di Firenze dove, nel 1907 conosce e diviene amica di Carlo Michelstaedter, anch’egli studente nello stesso ateneo, e di Anton Francesco Giachetti, col quale poi si fidanzerà. La de Blasi si laurea in lettere nel 1911, pubblica i saggi sulla tragedia italiana, manifesta grande interesse per il teatro per il quale nel 1912-13 scrive alcuni lavori teatrali: L’Incognita, Neroniana, Il denaro, quest’ultimo viene anche rappresentato al teatro Niccolini di Firenze. Il 25 luglio 1914, sposa Anton Francesco Giachetti  e  nel giugno del 1915 nasce Matilde, loro unica figlia.

Dal 1915 al 1918, Jolanda insegna storia e letteratura al Liceo Ginnasio Dante di Firenze e dal 1922 al 1940 insegna materie letterarie all’Educandato della SS. Annunziata a Poggio Imperiale di Firenze. Contemporaneamente al suo lavoro di insegnante, scrive novelle, saggi, articoli e traduzioni e inizia una vivace attività di organizzatrice culturale. Iscritta al Lyceum di Firenze fino dal 1912, dal 1925 diviene presidente della sezione letteraria, ne decide i programmi e porta avanti una costante attività di conferenze ed eventi di divulgazione culturale.

Negli anni del fascismo, Jolanda, fervente monarchica e ammiratrice di Mussolini - a differenza del marito, decisamente antifascista - conosce e ha rapporti epistolari con molti esponenti della Corte o del regime, come Maria Josè di Savoia, Edda Ciano, Giuseppe Bottai e con molti personaggi di primo piano della cultura dell’epoca. Il suo carteggio, testimonia proprio i suoi contatti con il mondo delle istituzioni e della cultura: per fare solo alcuni esempi, vi si trovano lettere di Maria Josè di Savoia, Edda Mussolini, Giuseppe Bottai, Giovanni Gentile, Giovanni Papini, Ardengo Soffici, Ottone Rosai, Lorenzo Viani, Ada Negri, Matilde Serao, Grazia Deledda, Luigi Pirandello, Massimo Bontempelli, Mariù Pascoli.

Negli anni tra le due guerre, la De Blasi scrive molti saggi di critica letteraria e focalizza il suo interesse sulle scrittrici italiane, in un saggio pubblicato nel 1931, forse il primo in Italia dedicato alla scrittura di genere: Antologia delle scrittrici italiane dalle origini al 1800, Firenze, Nemi. Nel 1939, cura, per la casa editrice Sansoni, la pubblicazione dell’opera postuma di Gabriele D’Annunzio Solus ad solam, opera incentrata sulla storia d’amore fra lo scrittore e la nobildonna Giuseppina Giorgi Mancini (Giusini). E’ la stessa Mancini a fare avere alla De Blasi l’autografo dannunziano, scritto nel 1908, perché sia pubblicato. L’opera, preceduta da una ampia prefazione della De Blasi, ebbe un grande riscontro critico e una vasta eco nella comunità letteraria italiana.
Alla caduta del fascismo, la De Blasi fu condannata per la sua adesione al regime, ma in seguito la pena fu annullata in considerazione delle sue condizioni di salute. Nel 1945, la De Blasi lascia la presidenza della sezione culturale del Lyceum e l’insegnamento; continuerà però a pubblicare articoli su giornali e riviste, scrivendo sia su argomenti letterari e storici che su argomenti di attualità, come alcuni articoli sui programmi della neonata televisione italiana. Negli ultimi anni lavorò alla traduzione dei poemi omerici e ad un romanzo (Lady Hamilton). Muore a Firenze il 2 agosto 1964.

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